Baglioluna di Birgi
L'Azienda BAGLIOLUNA DI BIRGI, cresciuta nella Conoscenza, vanta oggi una storia di esperienza che risale al 1700, anno in cui la famiglia Di Pietra era già impegnata nella coltivazione della vite. Fu solo nella metà dell'800 che Paolo, prozio di Antonio Di Pietra cui oggi fa capo la piccola Azienda, sentendo nella produzione di vini quella "Gioia del Buon Vivere" che gli animava il cuore fin da ragazzo, decise di iniziare la vinificazione in proprio nella zona segnata quale confine del territorio CASALE BIRGI presso il Comune di Marsala (ex docc. datati 1333).
La famiglia intera prese così a produrre vini, dedicandosi anche alla politica nazionale: il figlio di Paolo, On. Biagio, avvocato principe del Foro di Palermo, fu, infatti, parlamentare nella XXV e XXVI legislatura (dal 1919 al 1924) nonché Vice Console di Spagna.
Uno dei due giovani figli di Antonio, l'attuale titolare dell'Azienda, porta il nome del famoso antenato. Biagio Elio Di Pietra è oggi, il principale attivatore delle dinamiche commerciali della Società, con la collaborazione del fratello Ugo Nicola.
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La Storia
Paolo Di Pietra era ancora un ragazzo quando, disteso sulle fresche lenzuola bianche del grande lettone dei suoi, in un pomeriggio di mezz'estate, meditava sul suo domani. Amava quella sua terra e voleva con tutte le sue forze donarle un amore corrisposto. Nel suo girovagare della mente, era giunto ad una certezza assoluta e aveva capito che "essere" era più importante di "avere"; e che essendo avrebbe avuto ogni cosa. Senza alcun limite.
Proiettò le immagini di un suo domani, sulla parete della stanza dove mobili scuri restavano invisibili alla luce abbagliante del sole che baciava focoso le tre Egadi; isole sulle quali poggiò lo sguardo, allungandolo oltre la finestra spalancata e le fluttuanti tende di leggero tessuto bianco. Immaginò le scene di un suo domani. Era deciso: avrebbe percorso una sua strada fatta d’amore per quella terra generosa che gli infangava i piedi, quando per gioco, sotto la pioggia e alla luce delle saette, alzava le braccia al cielo riconoscendo la sua natura divina... Si alzò d'improvviso e corse fuori: "Questa giornata resterà indimenticabile nella mia vita"...
Quel pomeriggio infatti, mentre passeggiava alla Spagnola, proprio di fronte all’isola di Mothya, incontrò un tipo inconsueto, con una lunga tunica di tela chiara e una folta barba bianca, seduto, intento a guardare il sole, pregando a mani giunte. L’aveva guardato in silenzio, aspettando che si accorgesse di lui e, infatti, quello, uscito dalla sua trance estatica, si era rivolto a Paolo chiedendogli: "Ragazzo, qual è il tuo Domani?" –"Io voglio donare amore a questa Terra attraverso il vino che è gioia del buon vivere." Rispose – Con un sorriso, pieno di saggio torpore, l’asceta gli rispose semplicemente: "Attrai la tua grandezza con tutto il tuo cuore e ama te stesso più d’ogni altra cosa, ma senza mai dimenticare gli altri; e dona loro mai più di ciò che ti verrà chiesto in uno scambio d’energia d’amore. Questa è la chiave per entrare nell’integrità e soltanto questo ti farà un grande uomo. Un giorno vorrai possedere il segreto che conduce al divino e l'otterrai attraverso lo spirito." Pensando a quelle parole, stava ora per abbandonarsi tra le braccia del proprio inconscio.
Dormiva, adesso. E sognava… Sognò una grande Porta di un'antica città splendere nel sole come fosse d'oro… Vide un Casale sul fiume Birgi e luminosi tini colmi di un rosso liquido scintillante. Questi, sprizzavano vino nel cielo, magicamente, mentre il vento, che scompigliava i suoi capelli neri, fischiava musicale trascinando con sé nuvole plumbee e rapidissime nell’azzurro profumato di promesse. Il tetto del mondo sembrava muoversi sopra la sua testa e sotto i suoi occhi. Proprio come quando, sdraiato supino, col ronzio delle api nelle orecchie, si lasciava dondolare sul carretto colmo d’uva condotto dai braccianti, nell’ancora calde giornate di vendemmia, quando il sole pieno e corposo d’Agosto stempera già nell’aria frizzante di Settembre... Quel sole, che tanto amava e che donava energia al suo "Domani Divino", aveva illuminato i suoi occhi, in quella giornata di conoscenza. Sarebbe stato, esso stesso, il divenire maturatore del suo Domani di sole, cultura e vino della sua terra. Sarebbero stati, questi, l’espressione del suo gesto concreto di concupiscente volontà nei confronti del segreto che gli era stato svelato...
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I Vini
Il roseo bagliore d'un'alba siciliana attraversa il tessuto delle rosse vele di antichi mulini, mentre il vento, che obbedisce all'amore, non nasconde l'intesa con queste terre.
In ogni raggio di sole si nasconde quell'infinito che dà vita alla profondità di questo vino.
Ottenuto da uve Syrah e Nero d'Avola, muove sentimenti e gusti verso piatti a base di carni rosse, selvaggine, formaggi e salumi. Servire a 18°/20°.
Il roseo bagliore d'un'alba siciliana attraversa il tessuto delle rosse vele di antichi mulini, mentre il vento, che obbedisce all'amore, non nasconde l'intesa con queste terre.
In ogni raggio di sole si nasconde quell'infinito che dà vita alla profondità di questo vino.
Ottenuto da uve Grillo, muove sentimenti e gusti verso piatti a base di pesce e di formaggi stagionati. Servire fresco: 8°/10°.
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Il Territorio
Un'amena striscia di terra, scivolando dolcemente verso il mare, guarda e abbraccia con la sua fertile natura lo Stagnone, ricco di storia antica: fenicia, araba, romana. E, oggi, territorio patrimonio dell'Unesco. E' denominato Mozia-Birgi: un habitat ideale per le vigne dell'Azienda BAGLIOLUNA DI BIRGI, dove un sole potente e pro-attivo, con una morbida luce e un calore pieno e virtuoso, fa brillare d'energia ogni più piccolo acino d'uva, promettendogli un futuro divino.
In questo reale paradiso naturale e pieno di storia, tra lo Stagnone e le splendide saline, dove luccicanti e bianchi cristalli condiscono d'amore questo lembo di terra, nacque agli inizi del 2002 l'Azienda agricola BAGLIOLUNA DI BIRGI.
Antonio Di Pietra, pronipote del pioniere Paolo, ex professore presso l'Istituto Tecnico Agrario di Marsala e dirigente scolastico, vitivinicoltore per passione, ascoltando il proprio naturale sentire emotivamente e razionalmente legato alla storia della propria famiglia, decise di trasformare quella passione in Arte d'Azienda, assieme alla moglie e ai figli Biagio e Nicola. L'eco antica di un grande amore per la terra e per i frutti che essa dona da sempre a questa famiglia, diviene oggi un prodotto vinicolo di sicuro prestigio per questo territorio che vive delle idee capaci di attraversare il cuore dove raccogliere le energie della vita, trasformandole in vitalità produttiva da donare al mondo.
L'Azienda Agricola BAGLIOLUNA DI BIRGI s'inoltra in un territorio commerciale di sicura nicchia, dove i vini raccontano coi propri aromi e gusti tutto l'amore, la storia, i contenuti di gioia e benessere che madre natura ha concesso a queste terre. L'Azienda Agricola BAGLIOLUNA DI BIRGI punta ad una crescita coerente e misurata, nel rispetto e nel mantenimento degli alti livelli di cura e qualità dalla raccolta alla vinificazione, all'imbottigliamento dei propri prodotti creati per ogni palato, educandoli al gusto nella volontà di renderli esperti amanti di questo nettare degli dei che giunge da vitigni autoctoni di Grillo, Catarratto, Chardonnay, Merlot, Syrah e Cabernet.
BAGLIOLUNA DI BIRGI è "La Gioia del Buon Bere".
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